AtlasBridges

Il signor Said El Amraoui

Responsabile marketing e comunicazione, direttore Benelux.

Sono il presidente della piattaforma AtlasBridges, un professionista ed esperto in strategia e comunicazione con oltre 15 anni di esperienza in diversità e inclusione, accessibilità (fisica e digitale), comunicazione interculturale (campagne di reclutamento e selezione), relazioni pubbliche, affari comunitari e governativi.

Visione sulle opportunità e strategie ad alto rendimento che rafforzano l'implementazione delle politiche organizzative, influenzano la legislazione e migliorano i processi di qualità del servizio.


Sviluppo, implementazione e supervisione di campagne di comunicazione integrate e culturalmente rilevanti, aumentando le possibilità di successo e coinvolgendo il gruppo target nel processo.

Messaggio del Presidente:


Quando sono entrato nel sociale, sapevo benissimo quanto sarebbe stato arduo il mio compito. Sapevo anche che la strada sarebbe stata lunga e piena di insidie. Ma non mi sono scoraggiato. Spinto dalla ferma volontà di contribuire allo sviluppo umano del mio Paese, le difficoltà non hanno fatto che rafforzare la mia determinazione.


Ora che la Fondazione Atlasbridges sta per spegnere la sua ventesima candelina, è chiaro che i risultati sono molto positivi. L'obiettivo di questa nuova struttura è consentire alle fasce di popolazione socialmente svantaggiate di sviluppare le proprie capacità e competenze al fine di aumentare le loro possibilità di integrazione nella vita socio-professionale.


In breve, si tratta di aiutarli a rimettersi in carreggiata e a ritrovare la speranza. Tuttavia, nonostante la crescente attenzione rivolta ai giovani svantaggiati, abbiamo mantenuto lo stesso interesse per le persone con disabilità di sempre. Anzi, ci siamo impegnati a cambiare l'approccio che abbiamo sempre avuto per aiutare questa categoria sociale.



Invece di fornire sporadicamente un aiuto materiale alle persone con disabilità, abbiamo deciso di qualificarle e svilupparne le capacità. L'obiettivo è renderle meno dipendenti dalle "operazioni di beneficenza stagionali" e responsabilizzarle, per così dire. Queste persone vengono ora introdotte ad attività generatrici di reddito commisurate alle loro capacità fisiche. È un modo per preparare la loro effettiva integrazione nella vita socio-professionale. Finché la persona con disabilità sarà considerata un elemento passivo, la sua integrazione sociale rimarrà per noi un pio desiderio.


Va notato che l'Iniziativa Nazionale per lo Sviluppo Umano, lanciata da Sua Maestà il Re, ha avuto un ruolo determinante in questo cambiamento di approccio. La visione illuminata del sovrano in merito alla promozione della condizione delle popolazioni socialmente svantaggiate ci ha ispirato in larga misura. La nostra associazione non poteva quindi che inserirsi in questa nuova logica, che consiste nel responsabilizzare l'elemento umano e insegnargli a utilizzare le proprie energie e a sfruttare appieno il proprio potenziale.


Ma che si tratti di persone con disabilità o di persone con disabilità fisiche, si tratta della stessa lotta e dello stesso impegno: contribuire allo sviluppo sociale del nostro Paese e contribuire alla costruzione di un Marocco prospero e unito a cui tutti aspiriamo.


Ha detto Elamraoui, presidente della Fondazione Atlas Bridges